L’Europa dei mercati rionali e l’opportunità del PNRR per i mercati italiani

A Roma i mercati rionali sono da sempre un’importante realtà economica e sociale.

A Roma i mercati rionali sono da sempre un’importante realtà economica e sociale. Nati con Roma, nonostante il susseguirsi di guerre, sconvolgimenti politici e sociali, i mercati hanno sempre svolto la loro funzione primaria di approvvigionare la città, favorendo anche momenti di aggregazione e socializzazione.

Oggi l’originaria funzione del mercato, quale fornitore “necessario” di beni primari per la popolazione e di calmieratore dei prezzi, è ormai esaurita. Nel nuovo scenario, caratterizzato dall’evoluzione della domanda di beni e servizi, i mercati tradizionali non riescono più a soddisfare, se non in minima parte, le 10 mutate esigenze del consumatore, denotando spesso inadeguatezza dell’offerta commerciale e dei servizi. Decaduto quindi, il motivo primario per la “visita al mercato”, qualsiasi confronto o rimando con la moderna offerta della grande distribuzione organizzata sembra essere superfluo.

Il cliente, digitale o tradizionale che sia, di fronte al caro bollette, benzina e spesa alimentare ricerca sempre di più elementi di risparmio. Il downgrading della spesa è ormai quella realtà sempre più concreta che riguarda tanto il top spender, quanto la middle class che oggi è sempre più low che middle. E quella nuova normalità tanto cercata, desiderata e sospirata durante i mesi più duri della pandemia è ormai una ricerca equilibrata tra prodotti sani, etichette locali e servizi soprattutto digitali. In questo nuovo perimetro commerciale dai dettagli sempre più “ibridi” come il lavoro, i trasporti e la sessualità, che ruolo possono avere i mercati rionali da sempre sinonimo di incontri, scambi e riflessioni?

Istantanee di vita: questo è ciò che si scorge tra i banchi obsoleti dei mercati, che nonostante la fatica 11 degli operatori riescono ancora a dare un senso alla visita al mercato. Le realtà estere come Barcellona, Madrid, Copenaghen e Budapest come quelle italiane di Firenze e Milano dimostrano come la riconversione dei mercati in strutture commerciali dedicate alla spesa ma anche come luogo di aggregazione e snodo centrale della vita della comunità, diventa un elemento di attrazione non solo per i residenti ma soprattutto per i turisti. La modernizzazione dei mercati che si rileva all’estero non interessa solo aspetti strutturali e architettonici, ma anche l’organizzazione interna delle strutture di vendita, la comunicazione dell’intero mercato e i servizi offerti. Una risposta univoca alle esigenze dei consumatori che arriva ad estendersi fino ad una ristorazione/degustazione che prolunga la relazione con il mercato.

Se fino ad ora dall’Europa abbiamo guardato con interesse ai format che si sono sviluppati con successo, ora è il tempo di trasformare le risorse messe a disposizione dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in progetti concreti di riqualificazione di una rete mercatale che non ha eguali nel mondo. I primi 12 timidi tentativi di utilizzo di risorse europee che sono stati messi a servizio dei mercati capitolini devono essere lo stimolo per intraprendere nuovi percorsi di sviluppo economico, turistico e commerciale della Città.

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